martedì 21 febbraio 2017

Miopia, ipermetropia e astigmatismo per linea di prodotti lente

È possibile confrontare le specifiche tecniche del prodotto lente di tutte le marche.

Vi è una varietà di funzioni nel rivestimento per proteggere l'obiettivo.

lente amichevole nell'occhio di assorbire la luce ultravioletta e la luce blu.

La moda è un nuovo colore per le persone che anche ossessivi funzione.

È possibile cambiare il colore della lente nella vostra scelta di colore.

Non ci vedi? scegli la lente giusta


Spesso si va dall'ottico e ci si fa consigliare una lente piuttosto che un'altra.


Lenti con nomi suggestivi e affascinanti. Sottilissime, supersottili, ultrapiatte, ecc.

Ma in realtà, quali sono le differenze?

Non parliamo di lenti pronte "a magazzino" o costruite su misura.

Nemmeno di progressive o monofocali o geometrie asferiche.

Proviamo a scoprire i materiali con cui sono costruite le lenti.

Dividiamo innanzitutto due famiglie:

-Vetro (costruite con materiale siliceo)

-Organiche o infrangibili. (Costruite su base  carbonica)

La differenza principale è che il vetro pesa il anche il doppio della stessa lente costruita con materiale infrangibile ed è soggetto a maggiore fragilità in caso di urto. 

Le lenti infrangibili di converso, essendo costruite con materiali più teneri si possono graffiare.

Permettono inoltre una maggiore tipologia di montaggio sulle diverse montature di occhiali.

Attualmente la maggior parte degli occhiali monta lenti infrangibili.

Per definire lo spessore, a parità di geometria della lente, si valuta l'indice di rifrazione; ovvero il valore che indica quanto la luce viene deviata nel passaggio attraverso la lente. Più alto è tale parametro e più sottile è la lente.

Inoltre ogni lente ha anche caratteristiche peculiari, ed è proprio grazie all'indice di rifrazione che gli ottici le distinguono.

Le lenti infrangibili con indice 1,50 offrono una buona resistenza meccanica e durata dei trattamenti anti riflesso. Hanno una buona predisposizione alla colorazione e sono le meno costose. Non sono adatte a montaggi "glasant" (quelle montature "senza montatura", composte da astine e ponte, sorretti dalle lenti stesse). Non sono indicate per le diottrie elevate.

Passando ad un indice rifrattivo di 1,560 troviamo lenti leggermente più sottili e in grado di bloccare una piccola parte dei raggi UV. Anch'esse sono inadatte per montaggi "glasant".

Spostandoci su indici rifrattivi più elevati, per esempio 1,60, troviamo delle lenti un pò più delicate per quanto riguarda i trattamenti antiriflesso ma in grado di bloccare i raggi ultravioletti tanto quanto un occhiale da sole. 

Un fattore molto importante, se si tiene in considerazione che i raggi ultravioletti sono in parte responsabili dallo sviluppo della cataratta! 

Inoltre sono più resistenti. Al punto di riuscire a sostenere i montaggi glasant.

Oltre, troviamo le lenti supersottili con indice 1,67 e 1,74. Bloccano i raggi ultravioletti. Non ingialliscono. Supportano ogni tipo di montaggio. Tuttavia i trattamenti antiriflesso richiedono qualche cura in più. E' importante non trascurare la presenza dell'antiriflesso in quanto più è elevato l'indice refrattivo e più facilmente si incorrerà nel fenomeno della riflessione totale.

Ultimi 2 punti. Lenti in Trivex e Policarbonato.
Rispettivamente con indice 1,53 e 1,59. Sono materiali estremamente resistenti usate in alternativa alle lenti 1,50 e 1,60. Entrambi bloccano i raggi ultravioletti.

Le lenti in vetro raggiungono indici refrattivi di 1,90 (super lantanio) ma non offrono, come tutte le lenti in vetro, la minima protezione con i raggi ultravioletti, a meno che non vengano appositamente trattate.

Ma alla fine? Gli spessori?
Riassumendo si potrebbe affermare che una lente 1,74 può risultare anche il 30% più sottile di una 1,50.

Ma non lo si può affermare. Questo 30% è un valore molto indicativo in quanto lo spessore è determinato anche dalla geometria della lente, dal diametro della montatura e dalle centrature che variano da persona a persona.

domenica 13 novembre 2016

Lo sapevi? Addio a Geometri e Ragionieri

Molti si rivolgono sempre più spesso questa domanda.
Con l'emanazione della riforma Gelmini in dPR 15 marzo 2010, n. 88 - Regolamento recante norme per il riordino degli istituti tecnici a norma dell'articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133 (GU n. 137 del 15-6-2010 - Suppl. Ordinario n.128) è stata di fatto decretata la fine delle tradizionali figure del Geometra, del Perito Agrario e del Perito Industriale, ma anche del Ragioniere, del Perito Nautico, del Perito Aeronautico, del Perito Turistico ecc.
La stessa riforma, pur snaturandoli profondamente nella loro originaria vocazione pratica, non ha invece sostanzialmente mutato gli istituti professionali e le figure che ne usciranno, come quelle degli Operatori (terzo anno) e dei Tecnici delle Industrie e degli Agrotecnici (anticipato al quarto anno) anche in forza dei previsti IeFP a carico delle regioni, coniando però un ulteriore step con diploma del 5° anno (Tecnico della Produzione o della Manutenzione ecc.) valido solo per l'accesso ai percorsi universitari.
Ovviamente la confusione è tanta anche tra gli addetti ai lavori e tra chi - estraneo- vestendosi di postribolare saccenza, nemmeno conoscendo la differenza tra i due ordinamenti tecnico e professionale, alimenta con ridicole affermazioni e divagazioni, prive di alcun fondamento, lo stato di generale incertezza, anche inventandosi denominazioni e procedure che nulla hanno di veritiero a parte la stravagante fantasiosità.
Tornando agli Istituti Tecnici i cui primi diplomati sono previsti per l'estate del 2015, il regolamento di riordino in G.U. cita al comma 4 dell'art.  9: "Al superamento dell’esame di Stato conclusivo dei percorsi degli istituti tecnici viene rilasciato il diploma di istruzione tecnica, indicante l’indirizzo seguito dallo studente e le competenze acquisite, anche con riferimento alle eventuali opzioni scelte. Il predetto diploma costituisce titolo necessario per l’accesso all’università ed agli istituti di alta formazione artistica, musicale e coreutica, agli istituti tecnici superiori e ai percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore di cui ai capi II e III del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 25 gennaio 2008, fermo restando il valore del diploma medesimo a tutti gli altri effetti previsti dall’ordinamento giuridico."
Questo lascerebbe pensare, che il titolo rilasciato ai sensi dell'ordinamento giuridico previgente, al di là della possibilità di accedere alle carriere con f.t. e di concetto o al percorso universitario, non preveda altro, tanto più che la L. 17/90, all'art. 1 recita che "Il titolo di perito industriale spetta ai licenziati degli istituti tecnici che abbiano conseguito lo specifico diploma". Stante alla lettura del citato comma, sui nuovi diplomi, oltre all'indirizzo (elettrico ed elettronico, meccatronico, ambientale logistico ecc.), la dicitura "perito industriale", come quella di "geometra" o "perito agrario" non ci sarà. E ciò non sarà solo evidentemente un semplice vizio di forma.
Le categorie interessate dei geometri, dei periti agrari e dei periti industriali si sono però mobilitate e dopo un incontro al MIUR c'è stata una rassicurazione sulla spendibilità dei nuovi titoli anche ai fini dell'accesso alle libere professioni alla base di una presunta inesistenza di norme contrarie.
In realtà tale affermazione, per quanto di provenienza autorevole, lascia perplessi non pochi osservatori i quali, innanzitutto, rilevano che la competenza in materia di titoli, equipollenze, equiparazioni ed omologazioni ai fini professionali non spetta al MIUR, ma al Ministero della Giustiziache, ope legis, consulta esclusivamente le disposizioni e i regolamenti professionali.
E non si tratta di un cavillo se si pensa che nel 1969 (anno della riforma dell'esame finale che fu chiamato "maturità) per un semplice cambio di dicitura sul diploma di perito industriale da allora rilasciato (da ABILITAZIONE TECNICA a MATURITA' TECNICA) accadde il finimondo per i neodiplomati bloccati all'accesso della libera professione, fino a quando non intervenne la magistratura.
Inoltre, il MIUR non è nuovo in materia di asserzioni intempestive in tema di presunte equiparazioni ed equipollenze ai fini professionali, dato che per anni vi è stato un aspro contenzioso sui titoli di maturità tecnica e quelli di maturità professionale definiti "equipollenti" proprio dal dicastero del Ministro Carrozza. Risultato: nessuna equipollenza ed equiparazione ai fini professionali dei due ordinamenti, tant'è che gli agrotecnici (provenienti dagli istituti professionali) riuscirono faticosamente a ottenere nel 1986 un nuovo albo professionale proprio per raggirare i continui dinieghi del Ministero della Giustizia al loro ingresso nell'albo dei periti agrari (provenienti dagli istituti tecnici).
L'ottimismo dei dirigenti MIUR prevarrà dunque sull'art. 1 della L. 17/90 e sulle competenze del Ministero della Giustizia?
Inoltre la suddetta asserzione autorelevole è in contraddizione proprio con l'art. 10 del DPR 88/10 (riforma Gelmini) che recita: <<...Art. 10 Abrogazioni - 1. A decorrere dalla data di entrata in vigore del presente regolamento, all'articolo 191, comma 3, del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, e successive modificazioni, sono soppressi: a) al primo periodo, le parole: «gli istituti tecnici hanno per fine precipuo quello di preparare all'esercizio di funzioni tecniche od amministrative, nonché di alcune professioni, nei settori commerciale e dei servizi, industriale, delle costruzioni, agrario,nautico ed aeronautico»; b) l'ultimo periodo.>>
Staremo a vedere. Ma quello che è certo è che siamo in Italia e dovremo aspettarci di tutto...
Aggiornamenti 2014, leggi anche:
Aggiornamenti 2016, leggi anche:

giovedì 7 gennaio 2016

Logo


STUDIO TECNICO - COLLABORAZIONI OCCASIONALI

STUDIO TECNICO MATERIALI EDILI - COLLABORAZIONE OCCASIONALE

Egregi, per ogni vostra eventuale necessità ci pregiamo segnalarvi la nostra attività anche occasionale di consulenza tecnica a distanza o in loco:

IL NOSTRO STUDIO TECNICO ESEGUE OCCASIONALMENTE 
anche per conto terzi: 

SETTORE INTERIORS
sviluppo calcoli per componenti interiors quali ad esempio: ordini radiatori d'arredo, mobili da bagno su misura, rivestimenti e pavimenti in piastrelle, ceramica, marmo, parquet, tavole, assiti, palchetti, soppalchi, scale interne, compreso studio e disposizione di posa di greche, decori, mosaici, porte d'arredo, sipari mobili, travi a soffitto, serramenti interni, finestre, serramenti esterni, configurazione composizione tecnica serramenti, configurazione tecnica porte blindate, calcolo termico radiatori, calcolo canne fumarie, composizione caminetti, stufe, forni, elementi d'arredo, composizione cucine, composizione cucine in muratura, composizione cucine in stile antico, composizione centri benessere, composizione docce cromoterapiche con soffioni musicali, saune private, bagni turchi privati, minipiscine private, contorni in hardwood per piscine, piscine esterne, rivestimenti facciata, rivestimenti esterni, contorni finestre per palazzi storici, decorazione facciate palazzi centro storico, studi realizzativi falegnameria edifici storici, antoni centri storici, portooni in legno centri storici, inferriate esterne protettive, studio decorazione portoncini d'ingresos esterni scolpiti, in bassorilievo, o personalizzati. Creazione grafica artistica o fotografica a pavimento, su tappeti e moquette, su murales, su serramenti, su composizione decorativa ceramica.

SETTORE BUILDING
calcoli quantitativi dei materiali tecnologici per progettazione forniture per cantiere quali ad esempio: malte per sottofondi, additivi per malte, isolamenti per murature, coibentazioni acustiche, termiche, impermeabilizzazioni anche schlueter, quantità di copertura per termotetti, dimensionamento e calcolo quantità ed  elementi canne fumarie, calcoli per costituzione sottofondi esterni per paviemntazione in massetti autobloccanti e piastre da giardino.

Vi ringraziamo per l'attenzione e vi confermiamo la nostra disponibilità alla collaborazione epr ogni vostra eventuale necessità futura.

Cordiali saluti.

Geom. Faccio Ermanno

t.co: @ermannofaccio

mercoledì 28 maggio 2014

GC, HPLC,

1 STRUM
2 ACQUE
3 DNA
4 SW
5 COL
6 HPLC
7 ASSISTENZA IN TUTTA ITALIA, INSTALLAZIONE, CERTIFICAZIONE GARANZIA, COSRSI, VENDITA, ACQUISTO, NOLEGGIO APPARECCHIATURE

sabato 27 ottobre 2012


SAI COME VOTARE PER USCIRE DALLA CRISI?

LETTORI FISSI


SAI COME VOTARE PER USCIRE DALLA CRISI?



LETTORI FISSI

DIRITTO AL NON VOTO



DIRITTO AL NON VOTO BY EF

Pochi sanno che la legge elettorale in Italia prevede la possibilità di rifiutarsi di votare e metterlo a verbale.

Quando si va al seggio e dopo che le schede sono vidimate si dichiara che ci si rifiuta di votare e che si vuole che venga messo a verbale.

Le schede di rifiuto sono CONTATE e sono VALIDE, contrariamente alle schede nulle o bianche o all'astensione dal voto che costituiscono purtroppo delega passiva in bianco, che viene conteggiata come voto jolly, secondo la legge elettorale vigente, che verrà acquisito dalle coalizioni che risulteranno vincenti, anche se composte da coloro che riceveranno anche un solo voto da chicchessia.

Nessun mass-media ne parla,e come di consuetudine i partiti contano sul fatto gli italiani comunque vadano sempre a votare anche se probabilmente molti andranno a votare il "meno peggio".

Esiste un METODO DI ASTENSIONE, che garantisce invece di essere percentuale votante (quindi non delegante) e consente di non far attribuire il proprio non-voto al partito di maggioranza. E', infatti, facoltà dell'elettore recarsi al seggio e una volta fatto vidimare il certificato elettorale, AVVALERSI DEL DIRITTO DI RIFIUTARE LA SCHEDA, assicurandosi di far mettere a verbale tale opzione; è possibile inoltre ALLEGARE IN CALCE AL VERBALE, UNA BREVE DICHIARAZIONE IN CUI,SE VUOLE, L'ELETTORE HA IL DIRITTO DI ESPRIMERE LE MOTIVAZIONI DEL SUO RIFIUTO (es. Nessuno degli schieramenti qui riportati mi rappresenta).

Quindi, tutti coloro che:

1 - Non sono convinti dell'attuale sistema delle elezioni che chiude per tutto il periodo di governo la bocca agli elettori, i quali, consegnando tutte le facoltà ai propri delegati, molto spesso non ricevono più dai medesimi alcun contatto periodico, anche se promesso ed atteso, anche solo per la molteplicità degli impegni a cui questi ultimi sono tenuti ad assoggettarsi per l'esecuzione del mandato.

2 - Non sono convinti che i propri delegati, anche se eletti, non possano poi agire come come si aspettano i loro elettori, perché entrati nel palazzo, restano inevitabilmente obbligati a seguire le procedure rituali vincolanti, o restano influenzati ingiustamente dai poteri forti - tra i quali banche, magistrature, apparati statali e previdenziali, grandi rappresentanti industriali italiani od esteri, ad esempio - non riuscendo poi a far valere più la vera volontà popolare.

3 - Non sono convinti che gli attuali stipendi o pensioni auto concesse dai politici del presente o del passato debbano essere mantenute, specie in prospettiva della attuale gravissima  crisi latente nata proprio per i difetti dello stesso apparato politico - capitalistico - assicurativo - bancario, sinora mantenuto dai cittadini.

4 - Non sono convinti che non assicurando immediatamente un capitale di funzionamento alle imprese, non ridimensionando immediatamente stipendi e pensioni pubbliche, non costituendo immediatamente una nuova grande banca popolare statale indipendente dal sistema bancario internazionale - come quella appena costituita da Hollande in Francia -  atta a supportare la ripresa dell'economia delle piccole e medie imprese private e pubbliche, non limitando il potere di acquisto del debito pubblico da parte delle banche, non assicurando la riforma immediata, totale, e radicale del sistema giustizia, non introducendo la responsabilità del sistema magistratura e del sistema politico assoggettandolo ad un processo penale d'ufficio, non introducendo l'affermazione definitiva della scala gerarchica della sovranità popolare da porsi alla cima della piramide, quella aziendale privata al secondo livello e quella aziendale pubblica al terzo, quella dell'amministrazione privata e statale al quarto, e quella bancaria quindi all'ultimo.

5 - Non sono convinti che non non sia giusto non far pagare immediatamente l'intera crisi mondiale al sistema borsistico - bancario che l'ha creata, tanto più che da uno studio del sole ventiquattro ore tale sistema è l'unico ad essere capiente e a detenere la possibilità di annullare tutti i debiti pubblici mondiali con una semplice autotassazione delle transazioni borsistiche del tutto indolore per loro

6 - Non sia giusto l'attuale sistema di inquisizione dell'evasione inesistente, l'attuale iper tassazione vigente, l'attuale iper sanzionismo usurante, l'abominevole iper confiscazione dei beni per il sostegno di spese di giustizia troppo care

7 - Siano convinti che bisogna intervenire subito per impedire l'esproprio del suolo italiano e dei beni dell'amministrazione pubblica ad opera di facili aste di assegnazione

8 - Siano convinti che bisogna arrestare il processo di espropriazione dell'amministrazione finanziaria che presto sarebbe traslocata a Berna e gestita tramite Poste Italiane, relegandoci in un vero e proprio "campo di concentramento di iper tassazione" gestito dai popoli del nord

9 - Siano convinti che per il futuro dei propri giovani, bisogna intervenire subito con l'unico strumento che il popolo sovrano detiene veramente ovvero il suo "sì"

DEVONO ESPRIMERE IL PROPRIO VOTO RECANDOSI ALLE URNE NEL MODO SEGUENTE:

1 - ENTRARE NEL SEGGIO
2 - FAR VIDIMARE LA PROPRIA SCHEDA
3 - FAR METTERE A VERBALE LA SEGUENTE FRASE: "MI AVVALGO DEL DIRITTO DI RIFUTO DELLA SCHEDA"
4 - FAR METTERE EVENTUALMENTE IN CALCE AL VERBALE LA PROPRIA MOTIVAZIONE AD ES.:
 "NESSUNO DEGLI SCHIERAMENTI QUI RIPORTATI MI RAPPRESENTA"

Questo e solo questo, costituirà un "NON VOTO" valido che permetterà di conteggiare il numero delle persone che pensano in questo modo.

Qualora il numero di questi voti fosse abbastanza elevato il Paese verrà posto in uno stato di arresto di ogni esecutivo perché nessuno sarebbe più autorizzato ad entrare nel palazzo di comando.

Il Paese restando così senza governo vedrebbe l'annullamento improvviso di tutti i posti di lavoro pubblici e subito si dovrebbe formare un comitato esecutivo che nomini dei ministri provvisori che garantiscano il minimo di funzionamento degli apparati statali di vitale importanza, mentre una opportuna commissione provveda a preparare la riforma dell'attuale Carta Costituzionale introducendo articoli che assicurino la conferma dei suddetti nove punti fondamentali per la salvezza del Paese Italia e del sistema mondiale gestito dalla global governance in sfregio alla sofferenza globale del pianeta.

Noi siamo il potere, perché noi siamo, non asinelli, ulivi, o margherite, ma siamo pecore buone, agnelli sacrificali, che siamo sempre andati avanti con le nostre forze, senza aiuto di nessuno e con le nostre sole forze costituiamo un gregge che deve ritornare libero di pascolare i propri prati italiani.

Nessun campo di concentramento, ma un terreno di pace e bontà dove i nostri figli possano proseguire quella tradizione che i nostri nonni ci hanno tramandato.

Nessun ragioniere padrone del nostro denaro, nessun debito inesistente o evasione fiscale irreale, solo il ridimensionamento del grande porcellum nazionale che ci ha sfruttato per molto troppo tempo.

Votare il "menu peggio" non ha pagato.

Se aderisci a questo pensiero vota che rifiuti la scheda e fallo mettere a verbale.

Se lo fai, salvi l'Italia e te stesso.

Non abbiamo bisogno delle banche.

Non abbiamo nessun debito reale.

Non dobbiamo arricchire politici, bancari o magistrati.

Riprendiamo innanzitutto il comando.

Possiamo istituire subito la Banca Nazionale Popolare come ha fatto Hollande.

Votiamo che vogliamo così.

La Sicilia deve essere la prima a dare l'esempio e l'Italia la seguirà.

COMITATO AGNUS DEUM

RETEDI


RETEDI.BLOGSPOT.COM

§

domenica 5 settembre 2010

emissioni zero

emissioni zero

L'efficienza energetica degli edifici è un tema sempre più importante per l'edilizia in generale e per le strutture ricettive in particolare: questione di immagine, per una clientela sempre più sensibile ed esigente, ma soprattutto una questione di sostanza, per spendere meno e meglio, rispettando l'ambiente. Appuntamento il 2 ottobre al Cersaie con l'incontro "Hotel ed efficienza energetica"


Nella Riviera romagnola li chiamano “alberghi ecologici”, hotel che soddisfano una serie di requisiti nella gestione dei rifiuti, consumo di acqua, alimenti proposti, addirittura inquinamento acustico. In realtà, quello che si sta muovendo all’interno delle principali catene alberghiere italiane è molto di più rispetto a un – pur prestigioso – marchio di qualità. Entriamo nel campo dell’efficienza energetica tout court, un concetto che sta ricevendo crescente attenzione da parte sia della legislazione – che in Emilia-Romagna per esempio impone il certificato energetico per ogni edificio oggetto di compravendita – sia da parte di un utente sempre più sensibile ai temi della sostenibilità ambientale.

Di questo e altro si parlerà in occasione dell’incontro “Hotel ed efficienza energetica”, in agenda al Cersaie il prossimo 2 ottobre (ore 9.30, Galleria dell’Architettura), nell’ambito del ciclo di appuntamenti “Costruire, abitare, pensare”. Inutile negare che gli alberghi sono strutture particolarmente “energivore” ed il tema dell’efficienza rappresenta non solo una questione di immagine, al limite una questione di legge – a breve il certificato energetico servirà anche per la stipula di un semplice contratto di locazione –, ma anche e soprattutto un elemento di competitività. Tra i relatori, l’architetto Andrea Rinaldi, responsabile del Centro Architettura ed Energia della facoltà di Architettura dell’Università di Ferrara e l’architetto Paolo Rava, rappresentante dell’Anab e assessore all’Urbanistica presso il comune di Forlì.

È nell’efficienza energetica, peraltro, che l’architettura si lega in modo virtuoso all’ingegneria: perizie, misure, calcoli, spessori; un lavoro complesso che impone all’architetto e all’ingegnere di lavorare fianco a fianco, con l’obiettivo dell’“impatto zero”, un traguardo che è già realtà in alcune strutture d’avanguardia, sia di edilizia pubblica che privata. Proprio a testimonianza di questo rapporto simbiotico tra l’architettura e l’ingegneria in tema di efficienza energetica degli edifici, all’incontro interverrà anche il professor Luigi Martirano, docente al dipartimento di Ingegneria elettrica dell’Università La Sapienza di Roma. Sullo sfondo, un nuovo modo di concepire il concetto stesso di edificio: la casa, come una persona, ha i suoi punti deboli, le sue particolari esigenze.

Anche l’edificio – si potrebbe affermare – ha un proprio “metabolismo”. Si chiama appunto efficienza energetica, e si traduce in un “indicatore di prestazione” (dalla classe A alla classe G) che riunisce tutta una serie di variabili, il più delle volte veri e propri “punti deboli” di un edificio. I vetri ma anche la coibentazione delle pareti, l’isolamento del tetto e del pavimento. Quindi vengono gli impianti – materia appunto per ingegneri – il tipo di caldaia, il sistema di riscaldamento a tubi o a pavimento, ecc. La stessa struttura dell’edificio – secondo alcuni studi addirittura la forma delle stanze – può incidere sul rendimento energetico.

La soluzione? Conservare l’energia, anzitutto, ma anche chiedersi come produrla spendendo e inquinando meno, alla luce del fatto che il 40% delle emissioni di anidride carbonica in Europa non dipende dalle automobili ma dagli edifici e dai loro sistemi di riscaldamento e di condizionamento. Dimostrare che l’edificio a emissioni zero non è fantascienza ma un obiettivo realizzabile – e in diversi casi già realizzato – è proprio l’ambizione dell’incontro “Hotel ed efficienza energetica”, che non a caso vedrà l’intervento di Martina Demattio, responsabile dell’Agenzia CasaClima di Bolzano, la provincia d’Italia dove gli edifici “ecologici” sono oramai una realtà diffusa, in un’area peraltro a elevatissima vocazione turistica, dunque ricca di alberghi e strutture ricettive.

Un’occasione per conoscere più da vicino qualche esempio eccellente e concreto di cosa si intende per efficienza energetica degli edifici, alberghi compresi.  


Ufficio Stampa Cersaie – 5 agosto 2010 - pressoffice@cersaie.it

giovedì 12 agosto 2010

Costituzione dell'organo istituzionale

Egregi interessati,
Stiamo costituendo questa istituzione sovìciale necessaria alla tutela della relativa classe di operatori socio - economici.
Chi fosse interessato ad entrare a far parte del Club dei fondatori invio un proprio post contenente lettera di intenti, opinioni, idee e link ad una propria scheda, cartella, curriculum  personale .
Benvenuti!